Questione di peeling
Tu, uomo, so che puoi capirmi. So che puoi farlo. E’ successo anche a te. Scena tipo: torni a casa in preda ad un fastidioso mal di testa, riesci ad appoggiare le tue stanche terga sul divano o sul letto e chiedi solamente di poterti inebetire davanti allo schermo della tv. Arriva la tua compagna, ti osserva con sguardo quasi preoccupato e ti chiede se stai bene, magari ti porta pure qualcosa per riprenderti e si mette accanto a te per darti un po’ di sostegno, aiutandoti a deningrare Studio Aperto. E’ lì che deve scattarti l’allarme. Infatti ad un momento random lei distoglierà lo sguardo dai servizi spazzatura e punterà il tuo naso, oppure la tua guancia, la sua espressione passerà da amorevole a cacciatrice. Non farai in tempo a sbattere le palpebre che le sue dita già ti staranno aprendo la pelle con la scusa di un fantomatico punto nero. E sottoposto a lancinanti torture vietate dalla Carta Universale dei Diritti dell’Uomo non proverai nemmeno a muoverti perché un «…fermo!» simile al sibilo di un proiettile di cerbottana ti pungerà le orecchie immobilizzandoti. Ormai sarai spacciato. Quindi, collega di genere maschile, puoi anche capirmi se mi sono comperato quella specie di sapone/crema esfoliante con microsfere leviganti, rinfrescante, cazzi e mazzi. Io, che odio le creme. E tanto sono ben consapevole che non sarà questo a fermare il suo zelante spirito di cacciatrice. Ma mi piace illudermi. Con questo episodio di vita quotidiana auguro buon compleanno al mio blog, 3 (TRE) anni di guide, annunci, scemate e affaracci miei alla mercè della Rete :)